FORMAZIONE E PMI
Una breve analisi su un metodo che consente di elaborare progetti di formazione specifici per reti di imprese per mezzo di una matrice a tre dimensioni, che può costituire una interessante opportunità per le PMI aderenti alle reti
La complessità del momento e le difficoltà economiche attuali, impongono la revisione dei modelli organizzativi specialmente nell’ambito delle PMI.
Assume notevole rilevanza anche la preparazione del personale impiegato o da reperire, per cui la formazione, spesso trascurata, è un fattore di successo da non sottovalutare.
Le PMI in tal senso scontano maggiori difficoltà rispetto alle imprese più grandi perché non hanno la forza di strutturare progetti formativi proprietari, per cui devono affidarsi a ciò che il mercato della formazione offre.
La possibilità di creare reti di imprese permette alle PMI di trovare soluzioni al problema, con l’opportunità di realizzare progetti formativi dotati di standard adeguati a soddisfare le esigenze delle imprese aderenti, con notevoli risparmi sui costi e con la possibilità di accedere con più facilità ai canali della formazione finanziata.
Adottando un metodo progettuale per “cluster” si riesce più agevolmente a trovare una risposta alla domanda di specificità di cui ha bisogno ogni impresa per la formazione delle proprie risorse umane.
Parlerò di un metodo da me utilizzato con ottimi risultati in organizzazioni complesse, molto diverse tra loro anche per cultura, che condividevano soltanto settore di attività e obiettivi comuni di missione.
Con tale metodo progettuale, le numerose attività formative, molto frammentate da paese a paese, hanno trovato un comune denominatore e uno standard da seguire.
Utilizzando una matrice a tre dimensioni, come si vede in figura, si possono collocare su ogni asse i fattori fondamentali di un qualsiasi progetto formativo.
Ogni dimensione consta di una serie di “cluster” che rappresentano gli elementi fondanti a cui un’attività formativa deve dare risposta:
- Personale partecipante: a partire dalla leadership e dal management passando per i dipendenti nei vari ruoli, fino agli aspiranti all’impiego che, auspicio di tutte le imprese, si vorrebbero già pronti. Pur nella diversità di ogni impresa, alcuni ruoli svolgono funzioni ed hanno attribuzioni simili, specialmente tra aziende dello stesso settore; pensiamo ad esempio ad un responsabile amministrativo, a un responsabile marketing o a un funzionario commerciale.
- Job requirement: le abilità, capacità e competenze necessarie ad assolvere una certa funzione. Ad esempio, l’uso di metodi di auditing e di controllo piuttosto che l’utilizzo di strumenti per il web marketing sono competenze necessarie in certe funzioni assai comuni in molte imprese, fatte salve le particolarizzazioni eventuali.
- Cluster knowledge: i “gruppi” di conoscenze e cognizioni necessarie per consentire di assolvere con efficacia a determinate funzioni; ad esempio sono dei “cluster” norme e regole di contabilità, la pianificazione strategica, il digital marketing, i social media, etc. Questi “cluster” di conoscenze sono forniti da un insieme di aspetti teorici e di applicazioni pratiche, e devono consentire al personale di applicarsi speditivamente e con efficacia alle proprie funzioni, accorciando i tempi di acquisizione del “know-how” personale, generando più rapidamente economie di scala e, fatto non secondario, relazionarsi efficacemente con gli altri attori coinvolti nel processo.
Naturalmente i cluster delle tre dimensioni variano in base alle imprese partecipanti ad una rete, richiedono un’attenta analisi e non sono standardizzabili in “copia e incolla”.
Questo lavoro di analisi e scomposizione delle abilità lavorative e delle conoscenze necessarie è propedeutico alla progettazione delle attività formative.
Una volta definiti i vari cluster di conoscenze, questi potranno essere combinati con un sistema modulare per diventare corsi che rispondano all’esigenza di indicare dei destinatari, degli obiettivi formativi, e degli argomenti da trattare.
Questo metodo di progettazione possiede diverse proprietà:
- Modularità: la definizione di cluster che formeranno i vari corsi e la determinazione iniziale delle competenze necessarie alle varie funzioni, facilitano la creazione di più corsi di minor durata da seguire con maggior facilità e con una logica di progressività da parte del personale partecipante.
- flessibilità: la struttura della formazione per moduli consente di creare varianti che possano attagliarsi meglio alle esigenze di alcune imprese, conservando al contempo l’architettura complessiva del progetto.
- Facilità di aggiornamento: la struttura modulare consente di intervenire facilmente su quei moduli che debbano essere aggiornati o modificati, ovvero che non risultino adeguati per efficacia o per i trainer, mantenendo inalterata la struttura complessiva.
- Risparmi nei costi di progettazione e svolgimento: standardizzazione e modularità consentono risparmi nella progettazione, organizzazione e svolgimento delle attività e facilitano la possibilità di accedere alla formazione finanziata con la presentazione di progetti ad ampio respiro.
- Condivisione di conoscenze: all’interno di un’impresa si rende più semplice la condivisione di quelle conoscenze comuni che possano diminuire le conflittualità interne tra le varie funzioni a tutto beneficio dell’efficienza.
Un metodo non semplice, ma fortemente consigliato ad una rete di PMI che vogliano puntare sulla formazione come fattore critico di successo, realizzando un progetto ad ampio respiro in grado di funzionare con una logica e una visione pluriennale.