La scelta dei social media più adeguati costituisce uno dei momenti topici per le strategie di comunicazione di un’impresa, specialmente per le micro imprese e per le PMI.
Il problema deriva spesso dai limiti delle risorse disponibili, sia di risorse umane che finanziarie.
Per semplificare e offrire uno spunto di riflessione, si può dire che sono almeno quattro gli interrogativi fondamentali che devono guidare il processo decisionale:
- Quali sono gli obiettivi identificati dall’impresa per la comunicazione digitale; rinvio alle brevi note trattate al link precedente;
- Quali sono le proprietà intrinseche della piattaforma social e del suo algoritmo, quali i costanti aggiornamenti nel tempo e come si adattano alla tipologia di contenuti e messaggi dell’impresa. Tornerò specificamente sull’argomento, tuttavia in sintesi si possono identificare alcune proprietà che meglio si addicono ad alcune piattaforme:
- Informalità e “testualità” – Facebook;
- B2B – Linkedin;
- B2C – Instagram;
- Immediatezza – Twitter;
- Visualità – Instagram;
- Persistenza – Pinterest;
- Rigore formale – Linkedin;
- Intrattenimento e tutorial – YouTube;
- Chi è l’utilizzatore tipo della piattaforma e quanto esso è affine con le caratteristiche dei clienti potenziali dell’impresa che definiremo “personas”;
- Quanto è sostenibile e quali i costi relativi per gestire con un buon livello di efficacia un profilo su una piattaforma social. Senza la capacità ed i mezzi per creare contenuti di buona qualità con una frequenza accettabile, è difficile migliorare la reputazione del brand o addirittura si rischia di peggiorarla. Gestire un profilo richiede risorse umane, competenze, tempo e soldi per fare le inevitabili campagne a pagamento sia pure di dimensioni locali.
Vanno sicuramente accantonate false credenze quali la necessità di essere su tante piattaforme, di pubblicare con frequenza contenuti senza preoccuparsi della loro qualità, di avere una ampia base di follower o di like magari comprandoli.
Sono tutte attività che non producono buoni risultati e che alla lunga nuocciono alle imprese che le usano.
Qualità è la parola giusta.
Una (o più se si è in grado di farlo) piattaforma scelta per le caratteristiche e gli obiettivi dell’impresa, contenuti interessanti e/o di buona qualità e utili al pubblico (se non si ha nulla di interessante da dire meglio tacere!) sono sempre le soluzioni da preferire. Infine due parole sui “follower”, perché se essi non sono coerenti al tipo di cliente cercato non servono a nulla.