COME FUNZIONA L’ALGORITMO DEI SOCIAL MEDIA “VISIVI”

COME FUNZIONA L’ALGORITMO DEI SOCIAL MEDIA “VISIVI”

Principali caratteristiche sul funzionamento degli algoritmi di Instagram, Youtube e Pinterest e qualche suggerimento sull’uso di questi social media 

In questa breve sintesi si completa il discorso relativo al funzionamento degli algoritmi delle principali piattaforme social; questa volta consideriamo le piattaforme prevalentemente “visive” come Instagram, YouTube e Pinterest.

Come già per i precedenti articoli su Facebook , Linkedin e Twitter  questi suggerimenti sono destinati a dare un contributo speditivo a imprenditori e professionisti che vogliono usare questo tipo di social media a fini professionali, per valutare la sostenibilità dello sforzo, la capacità di produrre i contenuti necessari e come gestire l’eventuale rapporto con consulenti in out-sourcing.

Instagram

Da quando la piattaforma ha visto l’ingresso dei più giovani dalla piattaforma Facebook, e dal momento in cui la stessa piattaforma è passata dal modo cronologico a quello algoritmico di mostrare i contenuti, la strategia di utilizzo della stessa è notevolmente cambiata.

L’obiettivo principale di Instagram è quello di trattenere l’utente sulla piattaforma il più a lungo possibile, perciò hanno perso di importanza gli hashtag a vantaggio del ranking attribuito ai contenuti dall’algoritmo.

6 sono i fattori chiave che l”algoritmo considera per definire il ranking dei contenuti e “preparare” il feed di un utente:

  1. Interesse basato sul comportamento utente, sui contenuti che ha dimostrato di preferire con like, commenti, account seguiti e persone taggate nelle foto;
  2. Relazione per la quale l”algoritmo da priorità ai post di amici, familiari e account con i quali c’è stata interazione, oltre a “saggiare” la frequenza di interazioni con un nuovo “following;
  3. Cronologia dei contenuti, in quanto l’algoritmo da rilevanza al momento di pubblicazione dei post e tende a selezionare ed offrire contenuti sempre nuovi e interessanti;
  4. Frequenza d’uso dell’app che determinerà un feed tendenzialmente più “cronologico” per aperture molto frequenti, mentre un utilizzatore più sporadico avrà una selezione dei migliori contenuti dall’ultima visita.
  5. Il “following”, in quanto seguendo molte persone, Instagram provvederà a fare una selezione dei contenuti da mostrare, mentre un largo numero di “follower” inattivi incide negativamente nel posizionamento algoritmico di un account;
  6. Tempo di Utilizzo, più tempo si trascorre sull’app, maggiore sarà la quantità di contenuti selezionati da mostrare.

simbolo InstagramQuindi un’impresa che voglia usare Instagram per fare business deve considerare alcuni suggerimenti basilari:

  • Usare Instagram sporadicamente non dà risultati, quindi ragionare sulla sostenibilità di un progetto con la pubblicazione costante di contenuti di qualità;
  • L’algoritmo non “preferisce” una specifica tipologia di contenuti: foto e video sono uguali e vengono mostrati secondo le preferenze dimostrate dall’utente;
  • La piattaforma sta contrastando le interazioni fake ottenute con i bot così come i follower fantasma inattivi, quindi evitare scorciatoie dannose;
  • Commenti, like e condivisioni migliorano il ranking, quindi individuare un tipo di pubblico che interagisca con i contenuti proposti;
  • La lunghezza dei commenti non determina maggior valore;
  • Comprendere bene chi sono i propri follower e il proprio pubblico ideale, quali contenuti predilige, quali hashtag usa, in quali ore è più probabile che possa essere connesso.

YouTube

L’obiettivo principale di YouTube è quello di mostrare video che vengano visualizzati interamente e che l’utente rimanga il più a lungo possibile sulla piattaforma perché attraverso questo può mostrare i suoi annunci.

Ha un algoritmo abbastanza complesso che si basa su:

  • Tempo di visualizzazione: tempo totale trascorso dagli spettatori guardando i video;
  • Impression:quante volte le miniature dei video sono mostrate agli spettatori come video consigliati su YouTube, in homepage o nei risultati di ricerca;
  • Visualizzazioni da impression: numero di utenti che guarda un video dopo aver visto la miniatura;
  • Percentuale di clic sulle impression:percentuale di utenti che ha guardato un video dopo aver visto la miniatura;
  • Rapporto click/tempo di visualizzazione: indice del tempo trascorso a guardare i video dopo il click;
  • Tipi di sorgente di traffico:dove sono state mostrate le miniature dei video ai potenziali spettatori (ricerca su YouTube, ricerca esterna, video consigliati, playlist);
  • Quantità di video guardati dall”utente sul vostro canale;
  • Cronologia dei video pubblicati.

Immagine simbolica YouTubeQuindi per sfruttare con efficacia questo canale è opportuno tenere conto di questi aspetti: 

  • Sono penalizzate le tattiche ingannevoli, tipo il clickbait che ingenerano false aspettative e non trattengono gli utenti;
  • Ottimizzare il SEO, ovvero titolo, descrizione e immagine di anteprima quando si carica un video perché questo incide sulla “efficacia” delle anteprime mostrate;
  • Pubblicare video con una certa regolarità;
  • Curare la “struttura” del racconto del video, soprattutto la fase iniziale così da aumentare al massimo il tempo di visualizzazione, o che sia guardato fino alla fine;
  • Video brevi a meno che non ci sia qualcosa di straordinariamente avvincente da mostrare;
  • Tenere presenti le correlazioni che il proprio video può avere con altri similari propri o di altri produttori;
  • Stimolare le “interazioni significative” (like, commenti) che sono sempre importanti;
  • Utilizzare anche altri canali di marketing (social media, blog, Google, newsletter) per indirizzare traffico e ottenere visualizzazioni e coinvolgimento sui propri video entro le prime ore dalla pubblicazione.

Pinterest

Questa piattaforma non è solo un social media ma anche un motore di ricerca di immagini e video, vive una sua costante crescita, sia pure senza picchi, ed è spesso sottovalutato per la sua capacità di generare traffico ai siti web e di poter riprodurre l’esperienza visiva di un brand molto importante per gli utenti.

La fascia di utenza di Pinterest è prevalentemente femminile, tuttavia nella sua estesa gamma di contenuti, si possono individuare nicchie interessanti anche nell’ambito del B2B.

L’obiettivo finale di questa piattaforma è quello di rendere l’esperienza piacevole agli utenti in cerca di immagini.

L’algoritmo di questa piattaforma privilegia queste caratteristiche:

  • Priorità a contenuti nuovi e originali;
  • Priorità ai pin con il maggior coinvolgimento (“repin” e commenti);
  • Penalizza la priorità dei pin che vengono ripetuti su più bacheche;
  • Penalizza la priorità dei pin provenienti da gruppi con centinaia o migliaia di contributori;
  • Non premia una pubblicazione troppo sporadica o troppo frequente;
  • Assegna preferenza alla qualità di pin (immagini) e dei blog/siti associati;
  • Impostazione corretta e completa del profilo Pinterest;
  • Corretto uso delle parole chiave (SEO).
immagine simbolica Pinterest

Considerando che l’algoritmo di Pinterest ha aumentato la sua capacità di esaminare la qualità visiva dei pin (immagini), in conseguenza di questo, i suggerimenti d’uso di questa piattaforma propendono per:

  • Evitare lo spam dove lo stesso pin è pubblicato su tante bacheche;
  • Privilegiare la qualità delle immagini sulla quantità;
  • Associare ad ogni pin un link pertinente in una pagina del proprio sito che contenga quell’immagine;
  • Valutare la capacità di “engagement” (impression, salvataggi, clic sul link etc.) dei pin;
  • Pubblicare con regolarità piuttosto che tanti contenuti tutti insieme;
  • Valorizzare l’ottimizzazione delle parole chiave per il SEO in quanto utili per la ricerca dei contenuti anche all’esterno del newsfeed;
  • Può diventare un ottimo canale per condividere infografiche che indirizzino al proprio sito/blog in ambito B2B.

Buon lavoro!