Dare forma al racconto dei luoghi è l’essenza del legame tra turismo e storytelling. Attraverso il racconto, un luogo acquisisce un’anima che nessuna lista delle caratteristiche potrebbe dare.

  1. Che cosa è lo storytelling
  2. Quale è il suo ruolo nel turismo
  3. Individuare il capitale narrativo
  4. I miti alla base del racconto e i temi esistenziali
  5. Personaggi e archetipi narrativi
  6. Stili di comunicazione
  7. Gli strumenti per fare storytelling

1. Che cosa è lo storytelling

La traduzione letterale di Storytelling  significa “raccontare storie”, ma suggerirei di sorvolare sulla quasi “banalità” del termine per ricordare che esiste una ampia letteratura sulla narratologia che lo rende meno semplice e banale di quel che sembra.

In estrema sintesi occorre fare una distinzione (il termine anglofono può ingannare) tra storia e racconto. Mentre la prima è una successione cronologica di fatti che rappresentano il contenuto, il racconto è la costruzione della narrazione, mediata dall’adozione di determinati canali, “narratori” e stili di comunicazione.

In sostanza lo storytelling è una strategia di comunicazione che veicola attraverso il racconto un’ identità e una storia, fa leva sull’emotività del pubblico-spettatore  mirando ad instaurare con esso una relazione empatica.

2. Quale è il suo ruolo nel turismo

Lo storytelling è uno strumento molto potente ed efficace nel settore turistico, perché conferisce un’anima ai luoghi di cui si parla, ne disegna un’alone mitico,  entra nella mente dei potenziali visitatori creando le motivazioni per il viaggio.

La narrazione di una destinazione svolge il ruolo di stimolare l’immaginario, aumentare e prolungare il piacere del viaggio, prima, durante e dopo.

Ne consegue che il marketing esperienziale trova nelle strategie di storytelling il suo strumento privilegiato di espressione.

Inoltre lo storytelling, per sua natura legato a dinamiche cronologiche, si unisce facilmente al concetto del “customer journey” o percorso del consumatore, nel processo delle fasi di consapevolezza, valutazione, decisione d’acquisto e post-vendita.

3. Individuare il capitale narrativo

Valorizzare una destinazione richiede di individuare la cosiddetta Unique selling proposition” ovvero i suoi elementi distintivi.

Non ci si basi sulla consueta lista di caratteristiche, su prezzi o offerte, sempre efficaci si ma totalmente prive di appeal e di capacita empatiche.

Il capitale narrativo di un luogo è l’insieme delle narrazioni che lo identificano e lo rendono unico, la  sua storia, i suoi miti e le sue leggende, così come la possibilità di disporre di narratori autorevoli e di saper entrare in relazione con il proprio pubblico di riferimento mediante canali mediali appropriati.

"Elementi base per lo storytelling"

Elementi base per lo storytelling

4. I miti alla base del racconto e i temi esistenziali

Nella costruzione della forma narrativa esistono alcune strutture profonde che catturano la fantasia del pubblico, come miti, temi esistenziali e paure (rif. A. Fontana –  Storytelling d”impresa – 2016).

Ricordate il flusso di visitatori che si registrò all’isola del Giglio per vedere il relitto della Concordia? Generalizzando, qualsiasi narrazione tenderà ad essere categorizzabile nelle seguenti tipologie mitiche:

  • Mito della salvezza: tutte le storie in cui occorre salvarsi da qualche dramma o persecuzione, dove si cerca rifugio e protezione;  storie e misteri delle catacombe di Roma sono un’esempio di questa mitografia;
  • Mito della cura: le storie in cui prendersi cura degli altri è prioritario, dove dedizione, sollecitudine e premura dominano la scena; è una forma narrativa tipicamente usata  nelle località di cure termali;
  • Mito dell’evasione: le storie dove bisogna “fuggire” da qualcosa, implicano trasgressione, disobbedienza, rottura della norma; i luoghi del turismo sessuale rappresentano il mito dell’evasione e della trasgressione per antonomasia;
  • Mito della forza: storie dove potere e supremazia rispetto al resto del mondo sono fondativi e manifestano il dominio e il controllo; anche le celebri onde più alte del mondo a Nazarè in Portogallo rappresentano un mito della forza della natura da sfidare.

La costruzione delle mitografie suddette, avrà bisogno di servirsi di alcuni dei seguenti temi esistenziali per creare “pathos”:

  • Amore: tutte le forme tematiche del coinvolgimento e della passionalità nelle relazioni;
  • Gioco: tutte le forme argomentative del “ludus”,  che vanno dal relax alla trasgressione;
  • Lavoro: tutte le forme retoriche di impegno, determinazione, dovere, sacrificio, sfida;
  • Dolore: tutte le forme tematiche incentrate sulla sofferenza e la difficoltà ad avere, fare, divenire;
  • Morte: tutte le forme tematiche di fine, di termine, di perdita di qualcosa, di fine di un progetto.

5. Archetipi narrativi

Le grandi narrazioni si sono sempre articolate tra vari personaggi che interpretano ruoli diversi e compiono gesta di diverso tipo.

Un luogo non può certo assumere questa caratterizzazione, tuttavia “vive” delle storie di persone e delle gesta che lì si sono realizzate, si realizzano o si realizzeranno.

In tal senso esistono alcuni archetipi narrativi dal quale attingere per dare forma al materiale narrativo esistente.

"archetipi narrativi per lo storytelling"

Archetipi narrativi per lo storytelling

6. Stili di comunicazione

L’adozione di un particolare stile comunicativo implica la scelta di parole, sostantivi, aggettivi, predicati verbali, coerenti allo stile prescelto.

L’argomento è assai complesso, tuttavia per dare un breve cenno di indirizzo, per il settore turistico i più comuni sono riportati nella figura sottostante

"Stili comunicativi nel turismo"

Stili comunicativi nel turismo

La scelta di uno qualunque di questi stili comunicativi deve essere armonizzata sia con le caratteristiche che si vogliono porre in evidenza, sia con il posizionamento che si è deciso di dare alla destinazione.

7. Gli strumenti per fare storytelling

La costruzione dello storytelling deve poter far ricorso al più ampio mix possibile di canali mediali.

Negli ultimi anni, hanno assunto un ruolo fondamentale i media digitali specialmente per il settore turismo, visto che oltre il 70% delle ricerche di informazioni su una destinazione si svolgono su questi canali e che raggiungono in tempo reale qualsiasi parte del globo.

Non vanno tuttavia sottovalutati i canali tradizionali costituiti da stampati (cataloghi, brochure, depliants, riviste), o altri media di massa come televisione, giornali e radio (laddove le risorse lo consentano), perché  anche se sembrano aver perso buona parte del loro appeal, sono tuttora utilissimo complemento dei media digitali per la costruzione della reputazione.

Nella figura un elenco di riferimento ancorchè non esaustivo.

"Canali mediali storytelling turismo"

Canali mediali storytelling turismo

Non va infine dimenticata l’utilità di portare avanti attività di P. R. che si sostanziano in organizzazione di meeting, eventi, convention ma anche, visto che si stanno dimostrando estremamente redditizi in termini di popolarità, fare da location per film e fiction televisive.

 

NOTA: Ampi contributi dei paragrafi  4, 5 e 6 sono stati tratti da Andrea Fontana (Storytelling d”impresa – 2016) – e riadattati da me allo specifico settore turistico.